Il bacino è ancora una parte
oscura del corpo, ricca di simboli, una sfera che racchiude la
forza del maschile ed il calore del femminile, e specialmente
nelle donne, è soggetta a continue trasformazioni con l'arrivo
delle mestruzioni, gravidanza, menopausa.
Lo yoga pone alla radice del pene
-che viene chiamato linga- e nella vulva -che viene chiamata
yoni- il chakra Svadhisthana, il cui nome significa "colui che
è collocato nel suo giusto posto" e "forza vitale del
linga".
L'energia di questo chakra si
muove nella profondità del bacino, nei reni, nelle ghiandole
surrenali, in tutto ciò che scorre nel corpo e si trova allo
stato liquido. I suoi organi d'azione sono i genitali, le mani
e la lingua con la sua capacità di sentire i vari
sapori.
Le innumerevoli posizioni dello
yoga, che vanno ad agire sulla sfera genito-urinaria, tolgono
le tensioni del bacino e di tutta la zona sacrale, rilassano
l'intestino, portano freschezza e serenità, donano fiducia in
se stessi e negli altri e aiutano a percepire i genitali come
organi utili, degni di considerazione e rispetto, ad avere una
maggiore consapevolezza di questa parte così forte e fragile
allo stesso tempo.
Gli organi genitali sono il
nostro punto di partenza, la nostra matrice, ogni disagio che
si manifesta a questo livello è sintomo di rifiuto della nostra
sessualità.
Candida, vaginite, cistite, sono
disturbi assai frequenti nelle donne e a volte difficili da
risolvere.
La pratica yoga, riequilibrando
l'energia degli organi e delle ghiandole, ci sostiene.
Un'alimentazione adeguata alle nostre caratteristiche fisiche,
ambientali e climatiche va benissimo, ma possiamo fare qualcosa
in più, se lo desideriamo naturalmente. Possiamo osservare i
pensieri.
Alla base delle infiammazioni di
cui parlavo prima, ci sono pensieri fissi, ripetitivi,
costanti. Le infiammazioni sono una manifestazione di un fuoco
in eccesso ed il fuoco si alimenta con pensieri di rabbia,
paura, senso di solitudine e impotenza di fronte a qualcosa o
qualcuno......
Modificare i nostri pensieri è
difficile, ma non impossibile; possiamo provare a sostituire un
pensiero di rabbia con un pensiero di tranquillità, la paura
con il coraggio, il senso di solitudine con una maggiore
consapevolezza del respiro e della nostra appartenenza
all'universo che ci circonda.
Il discorso è vasto e per il
momento mi fermo qui, ringraziandovi per l'attenzione.
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